Molto presto nella vita ogni persona impara di avere più probabilità di essere amata se si comporta in certi modi approvati dalle persone per lei significative, di quanto non ne avrebbe se il suo comportamento fosse l’espressione spontanea dei propri sentimenti. Così incomincia a “crearsi un guscio di comportamenti esterni tramite i quali entra in rapporto con il mondo di fuori”.
GUSCIO
Questo guscio può essere relativamente sottile: una parte che l’individuo è consapevole di recitare, con almeno la vaga coscienza di essere una persona diversa dal ruolo che interpreta. Oppure può essere un guscio massiccio, un’armatura, che la persona identifica con se stessa, dimenticando del tutto chi è veramente.
NEGAZIONE E ALLONTANAMENTO
La persona tende con gli anni a negare le esperienze ed emozioni che è stato costretto ad allontanare dalla coscienza pur di mantenere l’amabilità e si allontana dalla propria coerenza interna. Valuta così la realtà con costrutti non suoi e difficili da infrangere.
Solo all’interno della relazione terapeutica individuale, in un contesto di sicurezza, i costrutti rigidi che si sono formati, diventano più flessibili permettendo “cambiamenti nella percezione di sé e della realtà” e quindi possibili cambiamenti comportamentali.