Psicologia dello sport

Tabella dei Contenuti

La psicologia dello Sport è un efficace insieme di strategie che intende aiutare gli atleti ad acquisire ed a mettere in pratica le abilità psico-fisiologiche utili al miglioramento delle prestazioni in allenamento e in gara

MENTAL TRAINING

Uno degli interventi più richiesti dalle Federazioni Sportive e che lo psicologo dello sport può attuare in seno ad una squadra è un Corso di Mental Training (pacchetto multimodale sulle attività di base su menzionate), con sedute settimanali della durata di un’ora o due per dieci – quindici settimane. Lo scopo dell’intervento è quello di fornire un’occasione di apprendimento di tecniche per migliorare la performance atletica e successivamente di rendere completamente autonomo il soggetto che ha usufruito degli insegnamenti del Corso: infatti l’atleta, fornito di supporti audio-visivi, è in grado di allenarsi quotidianamente per conto proprio, senza dover instaurare un rapporto di dipendenza con lo psicologo dello sport.

Oggi si è sempre più consapevoli dell’importanza degli aspetti mentali nello sport:

• in tutti gli sports il successo dell’atleta è il risultato di una combinazione di abilità fisiche (forza, rapidità, velocità, equilibrio, coordinazione) e mentali (concentrazione, confidence, drive, menagement dell’ansia);

• molti allenatori pensano che lo sport sia 50 % mentale (basket, football: tattica sul campo, skull sessions), o, addirittura, 80 % o più per tennis, golf e pattinaggio;

• oggi gli atleti professionisti dedicano dalle 10 alle 20 ore settimanali alla preparazione mentale;

• spesso nelle competizioni semifinalisti e finalisti sono dello stesso calibro; talvolta c’è qualcuno che sovrasta gli altri per doti atletiche oppure è chiaramente più forte. Nei casi in cui il potenziale atletico è praticamente uguale il vincitore è colui che possiede le migliori skills mentali.

Le abilità di base del programma di Mental Training sono:

* rilassamento (Tecnica di distensione)

* abilità di prefiggersi delle mete (Goal setting)

* abilità di immaginazione e di visualizzazione (Imagery)

* gestione dell’energia psico-fisica (Gestione dell’Arousal o Attivazione)

* abilità attentive e concentrazione (Focus interno – esterno)

* gestione delle situazioni ansiose e stressanti (Individuazione degli stressors)

RILASSAMENTO

Le tecniche di rilassamento, come il Training Autogeno o il Rilassamento Progressivo di Jacobson, vengono utilizzate per prendere consapevolezza della tensione muscolare a riposo e in attività (Inventario corporeo), per gestire situazioni ansiogene o stressanti e sono preparatorie a qualsiasi attività immaginativa.

GOAL SETTING

Abilità di prefiggersi delle mete (Goal setting) Molte volte gli atleti stessi non definiscono accuratamente un’adeguata scala degli obiettivi da perseguire durante l’anno, e questa scarsa capacità di pianificare degli specifici standard di abilità da raggiungere in un compito può compromettere l’esito della stagione agonistica.
Gli obiettivi devono essere suddivisi in sub-obiettivi a breve, medio e lungo termine, devono essere difficili ma raggiungibili, mirati al miglioramento graduale della prestazione più che al risultato (che sappiamo essere molto spesso imprevedibile).

IMAGERY

Abilità di immaginazione e visualizzazione (Imagery) Gli atleti vengono progressivamente allenati alla rappresentazione mentale di immagini visive, inserendovi stimoli immaginativi polisensoriali e favorendo in questo modo un maggiore coinvolgimento emozionale e cognitivo da parte del soggetto.
La capacità di visualizzare comprende alcune attività applicabili allo sport, fra cui l’osservazione di altri atleti in azione (dal vivo o videoregistrati) seguita dalla ripetizione immaginata delle sequenze motorie (allenamento ideomotorio); il passo successivo consisterà nell’esecuzione pratica dell’atleta del movimento prima osservato e poi visualizzato.
La tecnica dell’Imagery, preceduta sempre da una breve seduta di rilassamento, viene anche utilizzata prima della gara come momento di concentrazione e di visualizzazione del percorso.

GESTIONE DELL’AROUSAL

Gestione dell’attivazione fisiologica (Gestione dell’Arousal) Con il termine arousal è indicata in psicofisiologia l’intensità dell’attivazione fisiologica e comportamentale dell’organismo: quando l’organismo deve effettuare una prestazione deve attivarsi, cioè mettere in moto una serie di processi caratteristici dello stato di arousal quali l’aumento della vigilanza e dell’attenzione, l’attività dei muscoli che si preparano allo sforzo ed il cuore e i polmoni che si preparano al dispendio di energia.
E’ di fondamentale importanza per un atleta raggiungere e mantenere il suo livello ottimale di attivazione psicofisiologica in ogni circostanza, allenandosi con delle semplici tecniche di attivazione o disattivazione secondo le esigenze.

FOCUSING

Abilità attentive e concentrazione (Focusing)
La concentrazione è la capacità di focalizzare l’attenzione su un compito per un determinato periodo di tempo, senza essere distolti da fattori distraenti interni (ad es. pensieri negativi) ed esterni (ad es. il rumore della folla).
Incremento della motivazione e dell’autostima
L’acquisizione di fiducia in sè è la vera chiave della motivazione: se l’atleta ha fiducia in sè e in quello che è in grado di fare non solo è motivato, ma accresce le sue probabilità di avere successo.
Fino a quando l’atleta cercherà solo nell’ambiente esterno di soddisfare i suoi bisogni di sicurezza, stima ed approvazione, la vittoria gli sfuggirà, poichè il suo senso di identità personale sarà dipendente da fattori esterni di cui avrà bisogno.
Il passaggio avviene quando l’atleta inizia a scoprire queste qualità DENTRO di sè.
Invece di cercare approvazione trova il suo senso di intimo VALORE.
Diventa abbastanza sicuro di sè da essere in grado di comprendere di essere un giocatore valido anche se commette degli errori.

GESTIONE DELLE SITUAZIONI ANSIOSE E STRESSANTI

Gestione delle situazioni ansiose e stressanti La prevenzione ed il trattamento dell’ansia costituiscono uno dei principali problemi e dei maggiori obiettivi della medicina e della psicologia dello sport.
L’ansia preagonistica è legata all’imminenza di una competizione particolarmente impegnativa e temuta, ma a volte lo stato ansioso può estendersi anche ad altre situazioni, sportive ed extra-sportive., diventando talvolta obiettivamente immotivata.
Esistono delle tecniche di gestione dell’ansia pre-agonistica quali il rilassamento e la desensibilizzazione sistematica.

COMUNICAZIONE

Comunicazione
L’atleta del giorno d’oggi pretende giustamente rispetto e considerazione da parte della Federazione e dell’allenatore; egli non vuole essere escluso dalla gestione dell’attività sportiva che lo riguarda.
Questa necessità di dialogare e pianificare insieme pone non pochi problemi di comunicazione fra
l’atleta e l’allenatore; quest’ultimo da parte sua spesso tende a non considerare le esigenze dettate dall’evoluzione emotiva e cognitiva del giovane agonista, ma a focalizzare la sua attenzione solo sugli aspetti di sviluppo motorio e di rendimento.
Si rivelano di grande utilità incontri di gruppo fra atleti ed allenatore, fra allenatore e dirigenti, fra atleti di una stessa squadra con qualche problema di dialogo fra giocatori.

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