I “Gruppi di Incontro” nascono negli Stati Uniti nella prima metà del 900 con lo scopo di sviluppo e accrescimento individuale, terapeutico e di addestramento nella relazione umana.
IDENTIFICAZIONE E DIFFERENZIAZIONE
Partecipare ad un gruppo di incontro significa mettersi in gioco e in discussione di fronte agli altri partecipanti del gruppo che diventano nello stesso tempo degli specchi di noi stessi (scoperta di elementi comuni e condivisibili con gli altri) e degli elementi di differenziazione. Entrambi questi elementi – identificazione e differenziazione – permettono di raggiungere un senso di identità più forte, una maggiore consapevolezza e una maggiore stima di se stessi.
IL VALORE DEL FEEDBACK
Il gruppo di incontro inoltre, in un clima facilitante, di accettazione e rispetto reciproco, offre un feedback all’individuo che scopre i propri comportamenti alla luce degli occhi degli altri, trovando dei suggerimenti, degli spunti di riflessione verso il cambiamento e la crescita personale.
LA PALESTRA DELLA RELAZIONE
Il gruppo diventa dunque una palestra dove i partecipanti possono mettere in pratica i propri stili relazionali. Spesso accade che i partecipanti proiettino su un’altra persona del gruppo delle parti di sé, della famiglia, della propria storia in generale e di instaurare gli stessi comportamenti di conflittualità o confidenza. Il Gruppo dunque ha anche questa funzione di aiutare le persone a comprendere i motivi di questi comportamenti, andando a rielaborare i motivi di tali proiezioni e permettendo alla persona di riviverle e superarle.
La persona all’interno di un gruppo, ha la possibilità di sperimentarsi su tre livelli:
- emozionale: la persona riconosce i propri sentimenti grazie all’aiuto degli altri che portano vissuti ed esperienze analoghe e si sente meno solo.
- cognitivo: apprende nuovi modi per elaborare le esperienze
- relazionale/comportamentale: diventa capace di esprimere i propri sentimenti agli altri con il linguaggio ed il comportamento